Bellezza ... ma anche no!
Cari
concittadini,
giorno 31 ottobre, durante il Consiglio comunale si procederà all'approvazione del nuovo statuto del Comune di Novara di Sicilia.
Nello Statuto ancora vigente, oltre l’articolo 6 comma 4 dove si parla genericamente di tutela e sviluppo delle risorse naturali, ambientali, storiche e culturali presenti nel territorio, vi è il Titolo VII - BENI E STRUTTURE DA PRIVILEGIARE, nel quale l'articolo 81 - Principi generali recita così: “Considerato che il Comune di Novara di Sicilia è dotato di meravigliose bellezze naturali, di incantevoli paesaggi, di beni artistici e architettonici di grande pregio e di un antico assetto urbanistico (Novara centro), appare indispensabile conservare e valorizzare le realtà e le strutture esistenti idonee alla salvaguardia di tale patrimonio e prevederne di altre.
In proposito vale mettere in rilievo che l'Assessorato regionale ai beni culturali ed ambientali con decreto 12 agosto 1997 ha dichiarato l'intero territorio del Comune di notevole interesse pubblico.
In tale ottica l'amministrazione comunale si prodigherà acché porzione del territorio del Comune possa far parte di parchi e/o riserve naturali.”
Negli articoli a seguire (82 - 91) vengono elencati beni e strutture da privilegiare. In ordine: Biblioteca comunale, Archivio storico, Pro Loco, Associazioni culturali e sportive, Mulini ad acqua, Ripari della Sperlinga, Rocca Salvatesta, Patrimonio verde, Recupero del centro storico ed emergenze monumentali.
Con la modifica che potrebbe esserci mercoledì prossimo, tutto questo sparirà dallo Statuto.
Ci cancellano l'identità.
giorno 31 ottobre, durante il Consiglio comunale si procederà all'approvazione del nuovo statuto del Comune di Novara di Sicilia.
Nello Statuto ancora vigente, oltre l’articolo 6 comma 4 dove si parla genericamente di tutela e sviluppo delle risorse naturali, ambientali, storiche e culturali presenti nel territorio, vi è il Titolo VII - BENI E STRUTTURE DA PRIVILEGIARE, nel quale l'articolo 81 - Principi generali recita così: “Considerato che il Comune di Novara di Sicilia è dotato di meravigliose bellezze naturali, di incantevoli paesaggi, di beni artistici e architettonici di grande pregio e di un antico assetto urbanistico (Novara centro), appare indispensabile conservare e valorizzare le realtà e le strutture esistenti idonee alla salvaguardia di tale patrimonio e prevederne di altre.
In proposito vale mettere in rilievo che l'Assessorato regionale ai beni culturali ed ambientali con decreto 12 agosto 1997 ha dichiarato l'intero territorio del Comune di notevole interesse pubblico.
In tale ottica l'amministrazione comunale si prodigherà acché porzione del territorio del Comune possa far parte di parchi e/o riserve naturali.”
Negli articoli a seguire (82 - 91) vengono elencati beni e strutture da privilegiare. In ordine: Biblioteca comunale, Archivio storico, Pro Loco, Associazioni culturali e sportive, Mulini ad acqua, Ripari della Sperlinga, Rocca Salvatesta, Patrimonio verde, Recupero del centro storico ed emergenze monumentali.
Con la modifica che potrebbe esserci mercoledì prossimo, tutto questo sparirà dallo Statuto.
Ci cancellano l'identità.
Ho appena
inviato tramite posta certificata una proposta di emendamento al nuovo Statuto
per reintrodurre il titolo VII. Ma non ci spero molto.
Lo Statuto
per un Comune è fonte di diritto, nonché un atto fondamentale che regola il
funzionamento dell'Ente e la vita democratica chiaramente nel quadro delle
leggi regionali, statali e comunitarie.
Non capisco quali leggi infrangeremmo se l'intero Titolo VII venisse mantenuto anche nel nuovo statuto!!
E comunque se il Titolo VII infrange il T. U. E. L. (Testo Unico degli Enti Locali) o l’ O. A. EE. LL. (Ordinamento amministrativo Enti Locali della regione Sicilia) come mai finora è stato mantenuto? Lo Statuto è stato approvato nel mese di gennaio 1996 e modificato nel 2004. Quindi ben tre amministrazioni comunali differenti lo hanno “utilizzato” finora. Ci si chiede mercoledì, non di modificare nuovamente questo Statuto, ma di approvarne direttamente uno nuovo, nel quale guarda caso una delle modifiche più significative è quella della rimozione dell’individuazione dei beni culturali da tutelare.
Probabilmente la tendenza giuridica ad uniformare gli Statuti, sarà la visione prevalente. Insomma mi diranno qualcosa tipo "queste cose non c'entrano con lo Statuto di un comune"!
Oppure non essendo in grado di articolare una giustificazione coerente con la volontà di eliminarli, inizieranno a dire che sono io in errore, che non so quello che dico e per la precisione verranno usate le parole “evidentemente non sei bene informata!”, oppure troveranno qualche errore nella procedura dell’emendamento da me presentato.
Non capisco quali leggi infrangeremmo se l'intero Titolo VII venisse mantenuto anche nel nuovo statuto!!
E comunque se il Titolo VII infrange il T. U. E. L. (Testo Unico degli Enti Locali) o l’ O. A. EE. LL. (Ordinamento amministrativo Enti Locali della regione Sicilia) come mai finora è stato mantenuto? Lo Statuto è stato approvato nel mese di gennaio 1996 e modificato nel 2004. Quindi ben tre amministrazioni comunali differenti lo hanno “utilizzato” finora. Ci si chiede mercoledì, non di modificare nuovamente questo Statuto, ma di approvarne direttamente uno nuovo, nel quale guarda caso una delle modifiche più significative è quella della rimozione dell’individuazione dei beni culturali da tutelare.
Probabilmente la tendenza giuridica ad uniformare gli Statuti, sarà la visione prevalente. Insomma mi diranno qualcosa tipo "queste cose non c'entrano con lo Statuto di un comune"!
Oppure non essendo in grado di articolare una giustificazione coerente con la volontà di eliminarli, inizieranno a dire che sono io in errore, che non so quello che dico e per la precisione verranno usate le parole “evidentemente non sei bene informata!”, oppure troveranno qualche errore nella procedura dell’emendamento da me presentato.
Ricordo a
tutti che i Mulini (due sicuramente), i Ripari di Sperlinga, la Rocca
Salvatesta, il Castello sono vincolati dall'Assessorato regionale dei Beni
culturali. Il vincolo posto a tutela di questi beni rimane, anche se vengono
eliminati dallo Statuto, ma il punto è che viene meno l'identificazione di
questi beni col nostro Comune nelle suo ruolo di Ente giuridico che gli
riconosce la tutela quali elementi fondativi dell'identità novarese, al punto
di essere inseriti nello Statuto, atto normativo fondamentale per un paese. La
maggior parte di questi beni, sono proprietà privata, ma inserirli nello
Statuto significa riconoscerli quale ricchezza per l’intera comunità a prescindere
da chi li possiede. E faccio notare il
profondo controsenso, domenica la Rocca Salvatesta doveva essere candidata
con l'Argimusco a diventare patrimonio dell'umanità, mercoledì non ha la
dignità per restare patrimonio del Comune di Novara! E non sto per nulla
considerando che ci vanagloriamo di essere Uno dei Borghi più belli d’Italia!
Infatti, Uno dei Borghi più belli d’Italia
non si legge affatto nel nuovo statuto. Ma ho chiesto che venga inserito nella
mia proposta, Come anche ho chiesto che venga inserito che Novara è il paese
natio dello scultore Salvatore Buemi e del musicista Riccardo Casalaina.
Per quanto riguarda la Pro Loco invece, dedicherò successivamente una interpellanza al Sindaco al riguardo, ma voglio sottolineare che UNPLI (Unione nazionale Pro Loco d’Italia) e ANCI ( Associazione Nazionale Comuni d’Italia) hanno firmato un protocollo d’intesa volto alla maggiore collaborazione tra i due enti, quindi l’inserimento della Pro Loco nello Statuto ha il suo perché.
Per quanto riguarda la Pro Loco invece, dedicherò successivamente una interpellanza al Sindaco al riguardo, ma voglio sottolineare che UNPLI (Unione nazionale Pro Loco d’Italia) e ANCI ( Associazione Nazionale Comuni d’Italia) hanno firmato un protocollo d’intesa volto alla maggiore collaborazione tra i due enti, quindi l’inserimento della Pro Loco nello Statuto ha il suo perché.
Vorrei fare
una considerazione politica riguardo queste modfiche. In tre punti:
1) Una modifica così importante, non è solo espressione di una necessità giuridica, ma prevalentemente una espressione di natura politica. Cioè è un atto politico, una scelta chiara di eliminare dalle cose fondamentali per il Comune il valore dei beni culturali.
2) Quando io parlo di visione/prospettiva per il paese, capisco che spesso vengo fraintesa. Ma un buon politico, se ne ha la capacità, oltre ad essere un buon amministratore deve saper vedere oltre, pur nelle mille avversità del mondo di oggi, di immaginare il futuro. Non può dire ho fatto quello che ho potuto, senza seguire una direzione. Non avere un progetto sensato, articolato, che faccia riferimento ad un'area specifica. Se si vuole potenziare l'economia turistica, quale volano del territorio, ad esempio, un Comune, può limitarsi a sostenere eventi e sagre? O non sarebbe più razionale valorizzare i beni culturali/naturali? O ancora meglio trovare il giusto compromesso tra entrambi?? Non ho paura di affermare che non ce n'è la volontà e forse la capacità.
1) Una modifica così importante, non è solo espressione di una necessità giuridica, ma prevalentemente una espressione di natura politica. Cioè è un atto politico, una scelta chiara di eliminare dalle cose fondamentali per il Comune il valore dei beni culturali.
2) Quando io parlo di visione/prospettiva per il paese, capisco che spesso vengo fraintesa. Ma un buon politico, se ne ha la capacità, oltre ad essere un buon amministratore deve saper vedere oltre, pur nelle mille avversità del mondo di oggi, di immaginare il futuro. Non può dire ho fatto quello che ho potuto, senza seguire una direzione. Non avere un progetto sensato, articolato, che faccia riferimento ad un'area specifica. Se si vuole potenziare l'economia turistica, quale volano del territorio, ad esempio, un Comune, può limitarsi a sostenere eventi e sagre? O non sarebbe più razionale valorizzare i beni culturali/naturali? O ancora meglio trovare il giusto compromesso tra entrambi?? Non ho paura di affermare che non ce n'è la volontà e forse la capacità.
3) Nello
stesso Consiglio Comunale il punto 4 all’ordine
del giorno cita “ Studio con effetti Costitutivi del Centro Storico di Novara
di Sicilia ai sensi della Legge Regionale Siciliana n. 13 del 10 luglio 2015” _
Approvazione. Quindi è un contro senso palese! Qualcuno dirà che proprio per
questo motivo, in effetti la modifica dello Statuto non incide sull’azione del
Comune, ma in effetti inserire i nostri beni culturali nello Statuto, significa
sottrarli alle volatili scelte politiche delle amministrazioni che si susseguono.
Come dire, alle prossime elezioni comunali potrebbe presentarsi un candidato
Sindaco che dice che in fin dei conti potremmo eliminare, che so il vincolo per
il quale l’intero territorio del Comune è di notevole interesse pubblico, perché
ci costa troppo in termini di ristrutturazione delle case! Mentre inserire il
vincolo nello Statuto significa che io amministrazione, riconosco il valore
supremo del vincolo e se ne sono capace cerco di farlo fruttare e renderlo
vantaggioso sia in termini economici, affinché il peso non ricada sui
cittadini, sia in termine di immagine e di identità quindi di ricchezza.
Secondo voi, sarebbe stato possibile parlare di Novara come del paese medievale
o borgo di pietra, se non si fosse scelto di agire politicamente nella
direzione di tutelare l’immagine del paese negli anni novanta? Scelte
scriteriate in questo paese ne sono state fatte a sufficienza, non mi sento di
poter affermare in tutta sicurezza che non se ne faranno mai più. Inserire i
beni culturali nello Statuto, significa che ANCHE NOI e NOI PER PRIMI gli diamo
il giusto valore.
Il fatto di non avere un ritorno economico
immediato ci rende incapaci di vedere la gravità del problema. Di recente, sono
stata accusata di fare solo chiacchiere, ma almeno non faccio povertà! Quando
questa parte dello Statuto sparirà saremo tutti più poveri.
In Italia si discute a periodi alterni di inserire la tutela della bellezza in tutte le sue forme nell'articolo 1 della nostra Costituzione. E noi che in questo senso siamo all'avanguardia, perché abbiamo inserito la tutela della bellezza del nostro Comune, nello Statuto, adesso la togliamo!!
In Italia si discute a periodi alterni di inserire la tutela della bellezza in tutte le sue forme nell'articolo 1 della nostra Costituzione. E noi che in questo senso siamo all'avanguardia, perché abbiamo inserito la tutela della bellezza del nostro Comune, nello Statuto, adesso la togliamo!!
Altre
significative modifiche vengono fatte, eliminando nel nuovo Statuto Comunale, l’art.
78 che è presente nel vigente statuto e che parla delle forme di consultazione,
ed eliminando il comma 10 dell’art. 6
che recita “Si impegna (si intende il
Comune)a costituirsi parte civile nei
procedimenti a carico di amministratori e funzionari del Comune per reati di
estorsione o di mafia consumati nel territorio comunale.”
Questi sono i punti a mio parere più gravi e controversi, ma credo che sia doveroso chiedere chiarimenti al riguardo, durante il Consiglio Comunale, per avere un quadro più chiaro rispetto alla normativa di riferimento.
Questi sono i punti a mio parere più gravi e controversi, ma credo che sia doveroso chiedere chiarimenti al riguardo, durante il Consiglio Comunale, per avere un quadro più chiaro rispetto alla normativa di riferimento.
Mi
piacerebbe chiamare ad agitarsi i miei colleghi consiglieri, ma so già che ciò
non avverrà, perché purtroppo il Consiglio Comunale è morto. É considerato solo
il mero esecutore delle richieste di Sindaco e Giunta. Mai luogo di
discussione, pertanto volevo manifestare a voi cittadini, che tra l’altro non
siete interessati a partecipare al Consiglio Comunale, la mia totale
opposizione a ciò che avverrà. Perché noi siamo responsabili delle nostre
scelte.
«Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore». P. Impastato
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